Cos’è la Capsulite Adesiva
La capsulite adesiva, conosciuta anche come spalla congelata, è una condizione dolorosa che interessa l’articolazione della spalla e si manifesta con una progressiva limitazione del movimento. Si tratta di un’infiammazione che coinvolge la capsula articolare anteriore, una struttura fibrosa che circonda e stabilizza l’articolazione gleno-omerale, ovvero quella tra scapola e omero.
Questa condizione è caratterizzata da un iniziale dolore profondo e persistente, spesso più intenso durante la notte, seguito da un importante irrigidimento dell’articolazione, che può rendere difficoltose o impossibili anche le più semplici attività quotidiane, come:
- Pettinarsi
- Allacciarsi il reggiseno
- Infilarsi una giacca o una camicia
- Sollevare il braccio sopra la testa
Sintomi principali
I sintomi si sviluppano generalmente in maniera graduale, e possono essere distinti in tre fasi:
1. Fase dolorosa (o infiammatoria)
La spalla inizia a fare male, soprattutto di notte o durante i movimenti. Il dolore è diffuso e profondo, spesso non legato a un trauma specifico. In questa fase, il dolore è il sintomo predominante, mentre la rigidità è ancora limitata.
2. Fase di rigidità (o congelamento)
Con il passare delle settimane o dei mesi, il dolore può ridursi leggermente, ma compare una rigidità marcata. Il movimento della spalla risulta molto limitato sia nei gesti attivi (quelli compiuti volontariamente) sia in quelli passivi (cioè anche quando si cerca di farsi aiutare da qualcun altro). Questa è la fase più invalidante, in cui la qualità della vita può risultare significativamente compromessa.
3. Fase di recupero (o scongelamento)
Se non trattata, la capsulite adesiva può lentamente migliorare da sola nel giro di 12-24 mesi, con un recupero progressivo della mobilità. Tuttavia, il recupero spontaneo non è sempre completo, e i tempi possono variare sensibilmente da persona a persona.
Chi può essere colpito
La capsulite adesiva è più comune:
- Nelle donne tra i 40 e i 60 anni
- In persone con diabete o disturbi tiroidei
- In seguito a periodi di immobilizzazione della spalla (per esempio dopo interventi chirurgici o fratture)
- Nei soggetti affetti da malattie autoimmuni o infiammatorie
Diagnosi
La diagnosi si basa principalmente su:
- Anamnesi dettagliata, durante la quale il medico specialista raccoglie informazioni sul dolore, sull’insorgenza dei sintomi e sull’impatto sulla vita quotidiana
- Esame clinico, che valuta la mobilità attiva e passiva dell’articolazione
- Esami strumentali, come la risonanza magnetica o l’ecografia, che possono essere utili per escludere altre patologie (come lesioni della cuffia dei rotatori o artrosi)
Trattamento: l’approccio integrato di Santa Ines
Sebbene in alcuni casi la capsulite adesiva possa risolversi spontaneamente, un intervento precoce e mirato può abbreviare notevolmente i tempi di recupero e prevenire limitazioni permanenti.
Presso il nostro centro Santa Ines, adottiamo un approccio integrato che prevede una stretta collaborazione tra medico e fisioterapista, con l’obiettivo di gestire in modo efficace tutte le fasi della patologia.
Trattamento infiltrativo sotto guida ecografica
Nella fase di rigidità severa, il medico specialista può eseguire una infiltrazione intra-articolare sotto guida ecografica. Questo trattamento ha lo scopo di:
- Ridurre il dolore e l’infiammazione
- Dilatare la capsula articolare irrigidita
- Preparare l’articolazione al lavoro fisioterapico successivo
Le infiltrazioni vengono effettuate con la massima precisione grazie alla guida ecografica, che consente di localizzare esattamente lo spazio articolare da trattare.
Trattamento fisioterapico immediatamente successivo
Subito dopo l’infiltrazione, il paziente viene preso in carico dal fisioterapista, che ha il compito di:
- Recuperare la mobilità passiva della spalla, attraverso tecniche manuali delicate e progressive
- Ridurre le tensioni muscolari compensatorie
- Favorire il rilassamento del paziente, spesso irrigidito anche a causa del dolore persistente
Programma di esercizio terapeutico personalizzato
Una volta raggiunto un primo recupero della mobilità, il fisioterapista lavora con il paziente su un programma di esercizi terapeutici studiato su misura, finalizzato a:
- Mantenere i miglioramenti ottenuti
- Recuperare la forza muscolare
- Ripristinare il controllo motorio e la coordinazione
- Favorire il ritorno alle attività quotidiane e lavorative
Il percorso viene costantemente adattato in base ai progressi del paziente, monitorando dolore, mobilità e qualità del movimento.
Tempistiche di guarigione
Grazie a un trattamento integrato e tempestivo, è possibile ridurre sensibilmente la durata della patologia, portando i tempi di recupero da oltre un anno a pochi mesi.
Naturalmente, ogni paziente ha una propria storia clinica, e la durata del trattamento può variare in base a diversi fattori:
- Gravità della rigidità iniziale
- Presenza di patologie associate (diabete, disturbi tiroidei)
- Adesione al programma terapeutico
- Eventuali traumi o interventi chirurgici pregressi
Conclusioni
La capsulite adesiva è una condizione invalidante ma reversibile, soprattutto se affrontata con un approccio multidisciplinare che unisce competenza medica e fisioterapica. Intervenire nelle prime fasi del disturbo è importante perchè può evitare lunghi mesi di sofferenza e limitazioni funzionali.
Presso Santa Ines, mettiamo al centro la persona e non solo il disturbo, offrendo un percorso di cura personalizzato, completo e supportato dalle tecnologie più moderne.